The Last of Us, Craig Mazin: 'Era importante che Bill dicesse quella frase'

The Last of Us, Craig Mazin: 'Era importante che Bill dicesse quella frase'
di

Il terzo episodio di The Last of Us ci ha lasciati immersi in un bagno di lacrime: merito di interpretazioni strepitose da parte di Nick Offerman e Murray Bartlett, ma anche di una sceneggiatura che modifica con enorme rispetto e cura il materiale d'origine, non lesinando anche in riferimenti ben piazzati ad opere terze.

Mentre gli ascolti stratosferici premiano il terzo episodio di The Last of Us, dunque, Craig Mazin analizza proprio l'importanza di uno di quei riferimenti: si tratta di una frase pronunciata da Frank e tratta da uno spettacolo teatrale, e che secondo Mazin riassume perfettamente il senso della drammatica decisione di Bill di seguire il suo compagno al termine dell'episodio.

"C'è una frase che dice Bill che ho preso in prestito dal drammaturgo Mark Crowley che scrisse The Boys in the Band, che è questa meravigliosa commedia che parla di uomini gay negli anni '60. [...] Uno dei personaggi dice all'altro: 'Questo non è il classico tragico suicidio alla fine dell'opera'. Non tutti gli uomini gay devono morire alla fine dello spettacolo, la tradizione equipara l'omosessualità alla tragedia, come se un uomo gay non potesse invecchiare e vivere a lungo e felice. Era importante per me che Bill dicesse che non si tratta di questo" sono state le parole di Mazin.

Cosa ne pensate? Credete che il suicidio di Bill sia stata la scelta giusta o non avete apprezzato il cambiamento? Diteci la vostra nei commenti! Pare, intanto, che il terzo episodio di The Last of Us sia stato vittima di review bombing da parte di chi sembrerebbe non aver mandato giù la storia tra Bill e Frank.