The Stand e la pandemia descritta da Stephen King: "Difficile creare un mondo vuoto"

The Stand e la pandemia descritta da Stephen King: 'Difficile creare un mondo vuoto'
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Purtroppo conosciamo bene gli effetti di una pandemia sul nostro pianeta. Possiamo consolarci con il fatto che ciò che abbiamo vissuto nel 2020 non si è avvicinato alla catastrofe descritta in The Stand, serie per la quale gli addetti agli effetti speciali hanno dovuto impegnarsi duramente.

"È davvero difficile creare un mondo che sembri davvero vuoto ai nostri giorni. Per quanto riguarda gli effetti speciali, ciò significa rimuovere le auto, rimuovere le persone dalle strade, rimuovere gli aerei dal cielo, rimuovere le scie di condensazione degli aerei", ha dichiarato Jake Braver a Forbes, supervisore degli effetti speciali.

Ogni singolo elemento che avrebbe potuto indicare la presenza di una civiltà ancora florida doveva essere eliminato, in modo da rendere ogni scenario desolato. Il lavoro si è fatto particolarmente complicato anche a causa della presenza di una metropoli come New York, in cui è ambientata la storia di Larry Underwood:

"Devi vedere esattamente quali sono gli effetti del virus sui cittadini di New York e sulla città. Si è trattato di prendere la storia raccontata da Josh Bone, incentrata sulle singole persone, e renderla una storia con una scala molto più ampia nella seconda puntata".

Braver ha affermato di essere un grande fan del libro di Stephen King, consultato frequentemente per aggiungere (o rimuovere) dettagli. Vi ricordiamo che The Stand è disponibile su Starzplay, serie che in certi punti si distacca dal libro di King.