The Walking Dead, 10 personaggi su cui nessuno avrebbe scommesso (a torto?)

The Walking Dead, 10 personaggi su cui nessuno avrebbe scommesso (a torto?)
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Si avvicina alla sua inesorabile conclusione The Walking Dead, dopo undici stagioni e addirittura un cambio di produzione. E visto che tutta la serie si gioca sui caratteri dei suoi innumerevoli personaggi, forse è arrivato il momento di parlare anche di quelli cui nessuno avrebbe dato speranza - il più delle volte a ragione.

Mentre attendiamo l'arrivo degli ultimi episodi di The Walking Dead 11, suonerà forse superfluo ricordare che tutta la serie, nel corso di queste undici stagioni, si è giocata tutta sul cast, che però, paradossalmente, per ragioni molto particolari rimane uno dei meno pagati della televisione. Ecco perché è pagato così poco il cast di The Walking Dead. Per alcuni personaggi però, una simile ingiustizia non sembra fare un soldo di danno, visto l’impatto avuto su schermo.

Nicholas (Michael Traynor): Fra i vili di Alexandria che ci sono stati antipatici fin dal giorno uno, incapaci di sopravvivere al mondo esterno, Nicholas è senz’altro uno dei più stupidi. Tant’è che non si è preoccupato nessuno quando è caduto dal cassonetto insieme a Glenn, in mezzo ai morti.

T-Dog (Theodore Douglas): Pur estremamente bonario fra quelli del gruppo di Atlanta, il suo personaggio non ha mai avuto grandi risvolti di introspezione o grande utilità. Forse solo nel momento della morte, quando ha salvato Carol e permesso di prendere il carcere.

Beth (Emily Kinney): Anche lei fondamentalmente di contorno, tenuta in vita dagli sceneggiatori solo per tenere in vita la figlia di Rick. La sua morte, evitabilissima nella sequenza dell’ospedale, era un chiaro segnale di voler tagliare i ponti con un personaggio inutile.

Eugene (Josh McDermitt): Ecco però a metà classifica qualcuno che ce l’ha fatta. È passato da bugiardo patologico incapace di sopravvivere senza Abraham, a farsi rispettare per il suo coraggio e soprattutto per il suo enorme cervellone, utile al gruppo più di cento uomini.

Sam (Major Dodson): Piagnucolava per i biscotti e infastidiva in ogni modo potesse, in un mondo in cui sono gli umani a essere mangiati. Farà uccidere la famiglia, ma questa è quasi utile, visto che toglierà di mezzo il fratello, che ha accecato Carl.

Mika (Kayla Kenedy): È stata definita “la morta che cammina”, perché con una sorella così, hai i minuti contati. Come Sam, è il contraltare acquiescente di Carl e Judith. Ma la sua morte, assieme a quella di Lizzie, rimarranno forse una delle scene più sconvolgenti.

Gabriel (Seth Gilliam): Più che altro non ci fidavamo di lui, né come prete né come uomo. Ma sul suo istinto di sopravvivenza c’è poco da dire. Col tempo però, Gabriel si è redento, diventando effettivamente una guida spirituale nella comunità. Un leader.

Noah (Tyler James Williams): Già accolto freddamente perché sputata dalla trama dell’ospedale, è senz’altro un personaggio simpatico e positivo, di buon cuore, ma avventato come la sua morte, che rimane impressa più che altro per l’efferatezza e perché mette in moto la faida Glenn-Nicholas.

Jadis (Pollyanna McIntosh): Difficile da prendere sul serio una che vive in una discarica e con quei folli rituali di scambio. Ma la sua trama diventa e tornerà determinante per quel collegamento con l’elicottero che ha portato via lei e Rick. Che c’entri il Commonwealth?

Merle (Michael Rooker): Una vera icona della prima metà di serie, il fratello di Daryl. Redneck, razzista, senza un braccio praticamente dall’episodio uno: come si fa a non volerlo vedere morto, dopo la trama del Governatore soprattutto? Alla fine dispiacerà, perché con l’ultima azione eroica, futile ma eroica, si redime.

Voi avreste messo altri personaggi? Ditecelo nei commenti!