The Walking Dead: Robert Kirkman sconfitto nella causa sui profitti contro AMC

The Walking Dead: Robert Kirkman sconfitto nella causa sui profitti contro AMC
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È guerra dietro le quinte di The Walking Dead. Il suo storico creatore Robert Kirkman assieme ad altri produttori della serie avevano fatto causa all'emittente AMC per dei presunti contratti fraudolenti che si accaparravano gran parte dei guadagni dello show. Ora però, la vittoria di AMC sembra dietro l'angolo. Cosa può succedere?

Continuano i progetti di AMC sui numerosissimi spinoff di The Walking Dead, che mettono in scena clamorosi ritorni in Fear the Walking Dead e vedono ormai la serie madre aver raggiunto un numero record di morti in tutte le stagioni di TWD. Eppure, dietro le quinte, le cose non vengono gestite con la stessa correttezza da AMC, che secondo i produttori si sarebbe resa colpevole di diversi comportamenti discutibili in The Walking Dead. Nel processo che li vede gli uni contro l’altra, il giudice della Corte superiore di Los Angeles Daniel Buckley si è espresso contro Kirkman nella sua linea di attacco, secondo cui i contratti di AMC sarebbero intrinsecamente iniqui.

Kirkman e i suoi colleghi produttori Glen Mazzara, Gale Anne Hurd e David Alpert sostengono di essere vittime di ciò che nell'industria dell'intrattenimento viene chiamato Hollywood Accounting. AMC avrebbe infatti deciso di produrre la serie attraverso il proprio studio, piuttosto che concedere in licenza lo spettacolo a uno studio esterno, come aveva fatto invece con Breaking Bad e Mad Men. Kirkman e i produttori sostengono che ciò ha portato a una partecipazione agli utili ingiustamente bassa come parte dei loro accordi con la rete. Nel 2020, Buckley aveva già stabilito che Kirkman e i produttori non potessero sostenere che il linguaggio contrattuale nei loro accordi con AMC fosse fuorviante.

Ma poi l'anno scorso il giudice ha dato nuova vita al caso quando ha permesso loro di modificare i termini della causa per provare due nuove teorie. Una di queste sostiene una presunta violazione del patto implicito di buona fede e correttezza, secondo cui AMC aveva sì il diritto di determinare la formula della partecipazione agli utili, ma avrebbe elaborato intenzionalmente una formula specifica per evitare di dover pagare profitti ragionevoli ai produttori. L'altra accusa un'interferenza illecita, suggerendo che le due società sorelle AMC che hanno prodotto lo stesso show (AMC Networks e AMC Studios) avrebbero condiviso informazioni e cospirato per trarre vantaggio sui produttori.

Ora però, durante un’udienza preparatoria del 1 aprile, Buckley ha emesso provvisoriamente una sentenza sommaria che avrebbe respinto anche queste due teorie. AMC è stata in grado di dimostrare con soddisfazione del giudice che i contratti utilizzati con Kirkman e gli altri produttori erano contratti standard e che quindi che la società non potevano essere manipolati intenzionalmente per trarre vantaggio da Kirkman e dagli altri. Allo stesso modo, se i contratti erano standard, non decade anche l'interferenza illecita. Quando la sentenza del giudizio sommario diventerà ufficiale, Kirkman e i produttori rimarranno solo con alcune affermazioni di revisione generale secondo cui AMC non ha contabilizzato correttamente tutti i profitti. Sempre ammesso che non facciano appello alla sentenza. Voi sapevate del processo? Ditecelo nei commenti!