The Witcher, qual è il vero motivo per cui Henry Cavill ha lasciato la serie?

The Witcher, qual è il vero motivo per cui Henry Cavill ha lasciato la serie?
di

Appena Henry Cavill ha annunciato a mezzo social che avrebbe abbandonato The Witcher, sostituito da Liam Hemsworth dalla quarta stagione, tutti hanno collegato immediatamente la scelta ai futuri impegni con Superman nel DCU. Ma c'è dell'altro: Netflix non stava "rispettando" il franchise come lui avrebbe voluto.

Ovviamente non troverete dichiarazioni o attacchi diretti da parte di ambo i lati. A meno di un aggravamento di questi (presunti) malumori, né Cavill né Netflix usciranno allo scoperto con biasimi reciproci. Ma non sono pochi gli insider che, nelle ultime ore, hanno collegato i puntini di questo improvviso abbandono, riconsiderando vecchie e nuovi dichiarazioni riguardo la serie Netflix: e il quadro che ne esce non è dei più floridi.

Certamente il futuro prospettato per Superman nel nuovo DCU di James Gunn avrà avuto un suo ruolo. Quantomeno nell’assicurare a Cavill un sicuro piano B che anzi, considerati i budget, potrebbe essere ben più ricco del piano A. Per questo, vista la concomitanza ravvicinata di eventi, soprattutto alla luce dei favolosi incassi di Black Adam che faranno da apripista, molti hanno pensato direttamente a una scelta puramente economica di Cavill. E per questo i fan di The Witcher gli si sono scagliati contro.

Ma appunto, l’offerta DC potrebbe esser stata solo un incentivo a fare qualcosa che Cavill aveva promesso fin dall’inizio avrebbe fatto, se le cose non fossero andate come sperate. E cioè il rispetto e la fedeltà nei cofronti dei videogiochi e dei romanzi, per cui Cavill ha dichiarato a più riprese un amore sconfinato. Molti però stanno riprendendo le parole dell’ex sceneggiatore Beau DeMayo, che ha dichiarato: "Sono stato in uno show – vale a dire The Witcher – dove alcuni degli sceneggiatori non amavano attivamente i libri e i giochi, anzi deridendo attivamente il materiale originale".

Ma la dichiarazione di volta rispunta da The Hollywood Reporter, cui Cavill raccontò all’epoca di aver preso l’impegno per sette stagioni, ma a una condizione: "Finché possiamo continuare a raccontare grandi storie che onorano il lavoro dell'autore Andrzej Sapkowski. [...] Dipende tutto da ciò che consente la storia. Sono un grande fan dei libri e rimango fedele a loro. Si tratta di fare in modo che la storia si svolga senza troppe deviazioni o storyline secondarie che confondano le acque".

Nonostante sia evidente che Warner gli abbia teso, dunque, una mano salvifica in un momento di dubbio, sarebbe forse il caso di rivedere le accuse di avidità mossegli a profusione nel post di addio.